Fare sistema, accrescere il livello dello sport in oratorio, coniugare progetto educativo e ricerca del risultato, fornire un servizio di qualità e ottenere riscontri in quantità.
Il progetto Uso United, nato nel 2014, sembrava rasentare l’utopia, oggi stiamo raccogliendo frutti preziosi e sebbene ci sia ancora molto da fare per centrare gli obiettivi, il nostro progetto nato dall’unione delle due società degli oratori limitrofi potrebbe rappresentare un modello. Il condizionale è d’obbligo, perché, di fatto, quello intrapreso resta ad oggi un percorso abbastanza unico nel suo genere.
Innanzitutto bisogna volerlo profondamente. È necessario abbattere gli steccati. All’inizio c’erano grandi preoccupazioni. Unire due realtà differenti, anche se vicine, è difficile. Ci abbiamo creduto, convinti del fatto che la pastorale giovanile si debba fare aggregando, uscendo dalle proprie mura e imbastendo relazioni. Oggi nei nostri oratori gravitano più di 360 famiglie. Non abbiamo avuto paura e abbiamo fatto di passione e organizzazione i capisaldi della nostra attività. Poi ci siamo adoperati solo ed esclusivamente in direzione dei ragazzi e giovani.
Siamo cresciuti mantenendo il nostro obbiettivo, fare calcio di qualità a misura di bambino adolescente, ragazzo associando alla qualità dei nostri istruttori i valori morali che da sempre pongono al centro del progetto la crescita morale, educativa del ragazzo.
Il calcio è SCUOLA DI VITA vivere il gruppo, confrontarsi con grandi e piccoli, forti e meno forti aiuta ognuno do noi, giocatore, allenatore, dirigente, famiglia a crescere nel rispetto dell’altro consapevoli che nella vita di ognuno di noi ci sono valori che indipendentemente dal gioco del calcio non possono essere traditi.
Questo progetto ha fatto si che il numero dei partecipanti sia cresciuto in forma esponenziale nelle ultime stagioni.